Tra mito e leggende “I giorni della merla” sono i tre giorni più freddi dell’anno, una tradizione del centro-nord
I cosiddetti giorni della merla sono gli ultimi tre giorni di Gennaio 29, 30 e 31. Secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno. Le statistiche meteorologiche disponibili dicono che dopo la prima decade di gennaio in realtà si osserva una tendenza all’aumento della temperatura. La tradizione dei “Giorni della Merla” è diffusa in molte regioni d’Italia, soprattutto nel centro-nord del paese. E’ particolarmente radicata in Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Lazio.
Tra miti e leggende
Sono diverse le leggende della merla che fanno parte del folklore italiano e ha le sue radici nel mito di Demetra e Persefonetre giorni in cui Gennaio o l’Inverno, rappresentati nella cultura rinascimentale dalla figura dell’Appennino o vecchio, scatena la sua ira contro la merla con pioggia, nevicate e vento gelido.
La merla annuncerebbe l’arrivo della primavera in anticipo o in ritardo a seconda dell’attesa che essa lascia in quei tre giorni detti appunto “giorni della merla” e/o a seconda che quei giorni siano miti o veramente freddi: se in quei tre giorni le temperature sono miti, allora significa che l’inverno durerà ancora a lungo; se invece farà molto freddo, l’inverno finirà presto e la primavera non tarderà ad arrivare La leggenda che ha più coerenza e risconti con le culture latina e greca, dalla quale deriva quella italiana, è quella che vede la merla messaggera di Persefone annunciatrice dell’arrivo della primavera. Secondo questa leggenda, Persefone preannuncerebbe la sua visita alla madre Demetra (o Cerere) dal regno dell’Ade attraverso un uccello messaggero, la merla. Infatti, gli uccelli erano visti dagli antichi come messaggeri degli dei.
Il mito
A seconda dei giorni e del clima in cui questa merla faceva la sua comparsa (i latini usavano un calendario romano e quindi i giorni non corrispondono esattamente al calendario odierno) Persefone andrebbe in visita alla madre Demetra, così quest’ultima farebbe arrivare la primavera anticipatamente o in ritardo. Se nei giorni in cui la merla usciva dal nido le temperature erano miti, significava che l’inverno sarebbe durato a lungo, perché Persefone sarebbe arrivata dopo; se invece faceva veramente molto freddo, l’inverno sarebbe finito presto e la primavera non avrebbe tardato ad arrivare perché Demetra avrebbe rivisto presto la figlia. Questa parte del mito di Demetra e Persefone è poco conosciuta, in quanto le versioni successive sono state tramandate in maniera scarna, perdendo informazioni anche a causa del passaggio tra paganesimo e cristianesimo e la modifica ai calendari. Con la cultura cristiana i contadini hanno dimenticato le radici della leggenda, omettendo informazioni.
Una leggenda narra di una merla e dei suoi piccoli che alla fine di gennaio trovarono rifugio in un comignolo, da qui uscirono dopo tre giorni di colore grigio o bruno-nerastro per via della cenere. Questa leggenda cerca di motivare la differente colorazione delle piume tra esemplari maschi e femmine. Infatti, il merlo (Turdus merula, Linnaeus) maschio ha una livrea completamente nera e il becco giallo, mentre la femmina è bruno-nerastra[