Accordo tra Calenda e Letta, tutto si riconduce alla spartizione dei seggi

Renzi guarda l’accordo ai margini, sempre più lontano dalle suoi vecchi amici

Alla fine arriva l’accordo tra PD si Enrico Letta ed il partito “Azione” guidato da Carlo Calenda.

Una piccola vittoria di Pirro all’interno di un centrosinistra che fondamentalmente dovrebbe perseguire i medesimi obiettivi anche se con diverse sfaccettature. Tutto rientra in una dialettica similpolitica dove tutto è ricondotto alla spartizione di seggi elettorali.

In questo contesto: i candidati nei collegi uninominali della coalizione verranno suddivisi tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale.

Matteo Renzi dall’altro lato fa sapere “Abbiamo voluto Draghi al governo, soli contro tutti. Oggi non ci alleiamo con chi ha votato contro Draghi. Prima della convenienza viene la Politica. Quello che gli altri definiscono solitudine, noi lo chiamiamo coraggio”.

Sempre più lontano Renzi ed il PD, sembra passato un secolo da quando il leader di “Italia Viva” guidava i Dem