Non tutti i governatori di Regione sono favorevoli al movimento indiscriminato delle persone, almeno non senza una sicurezza sanitaria
Domani si riparte realmente in tutte le regioni italiane senza alcuna restrizione se non il buon senso degli italiani. Scade infatti domani l’ultimo Dpcm, con esso anche l’impossibilità di muoversi liberamente tra le regioni. Restano solo le perplessità di alcuni presidenti che non vorrebbero tutta questa libertà di movimento o almeno, cercano delle rassicurazioni da parte del Governo.
Come nel caso del presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca -. “Celebriamo oggi l’unità nazionale all’insegna delle parole importanti pronunciate dal presidente della Repubblica da domani, per decisione del Governo, parte la mobilità su tutto il territorio nazionale, al di là di talune riserve espresse. Cercheremo di adottare, con equilibrio e serenità, misure di prevenzione a tutela delle nostre comunità”. “Ma, una volta presa la decisione, si va avanti. Occorre fare in modo che questa nuova fase sia un’occasione per far crescere i valori di unità e solidarietà nazionale, di impegno totale per il rilancio dell’economia e del lavoro, per il sostegno a chi è stato duramente colpito dalla crisi in corso” aggiunge il governatore.
A fare da contraltare è la posizione del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia: “Ora è il momento della protezione dell’economia e dei posti di lavoro, sapendo che salute e vita vengono sempre prima di tutto. Stiamo mettendo insieme tutte le nostre forze”. . “Gli italiani – ha aggiunto il ministro – hanno dimostrato già di avere un grande senso di responsabilità e sono sicuro che andrà così anche questa estate. Ora inizia la fase della vita in questa nuova normalità e dobbiamo affrontarla esattamente come abbiamo affrontato la vita al tempo del lockdown”. “Non eravamo preparati – ha sottolineato Boccia – ad una chiusura così forte, dura e sofferta come quella che abbiamo vissuto, però ce l’abbiamo fatta e ora inizia una fase ancora più complessa”. “Bisogna aiutare – ha concluso – soprattutto chi ha sulle spalle attività economiche e posti di lavoro”.