Platini fermato e rilasciato nella notte, l’accusa è corruzione

Secondo gli inquirenti avrebbe favorito il Qatar nell’assegnazione dei mondiali 2022

E’ stato rilasciato Michel Platini, fermato ieri in Francia per essere interrogato in relazione all’inchiesta su presunti atti di corruzione nelle procedure d’assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar. Lo riporta France Football, citando l’entourage dell’ex presidente Uefa.
    “Non è più in stato di fermo: è stato alzato un polverone per niente”, ha dichiarato ai media il suo avvocato William Bourdon all’uscita dalla sede dell’Ufficio centrale dell’anticorruzione a Nanterre.
    Rilasciata poco prima anche Sophie Dion, l’ex consigliera per lo Sport dell’Eliseo anche lei fermata e interrogata sempre ieri nell’ambito della stessa inchiesta. “non ha nulla da rimproverarsi ed è totalmente estraneo dai fatti. Sta collaborando con gli inquirenti e rispondendo a tutte le domande”. Il legale sottolinea poi che l’ex presidente Uefa “non è stato arrestato ma è stato ascoltato come testimone nell’ambito dell’inchiesta”. L’inchiesta è partita nel 2016, quando la Pnf  – Finanza francese – ha aperto un’indagine preliminare per “corruzione privata”, “cospirazione criminale”, “influenza del traffico e influenza commerciale” attorno all’assegnazione del torneo al Qatar. Platini, che ha ammesso di aver votato per il Paese arabo, ha già testimoniato nel dicembre 2017. Sospeso dalla Fifa per “violazione del codice etico” fino a ottobre, doveva inizialmente essere ascoltato come testimone.