Caporalato nel cuore del nord produttivo, 5 gli arresti

Lavoratori sotto pagati e alla mercé delle cooperative e dei caporali

Quando si parla di caporalato ci immaginiamo campi sterminati di agrumi, pomodori situati nel’entroterra dell’estremo sud. Nulla di più lontano dalla vicenda di caporalato, la schiavitù moderna, dove si vive e si lavora per pochi euro all’ora.  Quattro ‘caporali’ e il committente sono stati arrestati dai carabinieri di Mantova nell’ambito di un’operazione contro il lavoro nero nei campi. In un’azienda agricola di Ostiglia, nel Mantovano, con sede legale a Legnago (Verona) i militari dell’arma hanno controllato 56 braccianti gestiti da una cooperativa modenese.
    I lavoratori sono risultati in regola con il permesso di soggiorno ma sottopagati, circa 5 euro all’ora. Nessuno, inoltre indossava dispositivi di protezione e non erano mai stati sottoposti alla visita medica preventiva. I quattro ‘caporali’, tre pakistani e un marocchino, che avevano il compito di gestire i braccianti per conto della cooperativa, sono stati arrestati e rinchiusi nel carcere di Mantova, mentre il proprietario del fondo agricolo, un agricoltore italiano di 72 anni, è finito agli arresti domiciliari.