Tesoretto da 1,5 miliardi per il deficit e per scongiurare la procedura d’infrazione dell’Ue

Potrebbe derivare da un’eccedenza del reddito di cittadinanza, il tesoretto di quasi 1,2 miliardi nel bilancio di quest’anno che verrà destinato quasi integralmente al taglio del deficit 2019 che si porterebbe al 2,1% scongiurando probabilmente alla procedura d’infrazione dell’Ue.

Una manna per i conti italiani. Ad ogni modo bisognerà vedere se ‘l’offerta’ italiana soddisferà Bruxelles, che chiede una manovra bis pari a quasi il doppio 3,5 miliardi circa e una manovra 2020 di consolidamento dei conti. Il beneficio netto per il bilancio sarebbe dunque di circa 0,2 punti e condurrebbe la stima di deficit al 2,2 per cento del Pil”.

Lo afferma Palazzo Chigi, in risposta alla Commissione Ue che ha proposto per l’Italia una procedura d’infrazione sul debito. “La minore spesa – prosegue la nota – ragionevolmente risulterà pari ad un ulteriore 0,07% del Pil e l’indebitamento netto si attesterebbe al 2,1% del Pil”.

“Il governo monitora costantemente l’andamento dei conti ed è determinato a perseguire il fondamentale obiettivo di saldo strutturale. Auspica la continuazione di un dialogo costruttivo con la Commissione onde arrivare ad un accordo circa le modalità con cui gli obiettivi per l’anno in corso verranno conseguiti e un sentiero di discesa del deficit coerente con gli impegni già assunti da governo e Parlamento italiani”.