Ancora armi e bombe di produzione italiane e destinate allo Yemen

Fu la trasmissione “Le iene” a portare alla ribalta la produzione di armi e bombe italiane, destinate alle guerre in medio oriente. Dopo quel clamore più il nulla, oggi una nuova traccia di quella via delle armi destinate allo Yemen. “I nostri porti continuano ad essere meta di navi del gruppo Bahri per i rifornimenti bellici ai Paesi sauditi”. E’ l’allarme lanciato dal segretario nazionale della Filt Cgil, Natale Colombo, a seguito dell’attracco all’alba di oggi a Cagliari del cargo con bandiera saudita Bahri Tabuk. Per il sindacalista, “il governo continua a tacere nonostante le denunce e le manifestazioni di protesta che ci hanno già visti impegnati in analoghi casi, prima a Genova e poi a Monfalcone”.
Secondo quanto riferisce Colombo, “anche a Cagliari, come a Monfalcone, è stato nascosto per agire indisturbati l’arrivo della nave con la sua missione volta a completare il proprio carico di armamenti ed esplosivi. Noi diciamo basta alle morti innocenti, non vogliamo essere complici delle stragi di incolpevoli civili e continuiamo ad essere fermamente contrari a tali rifornimenti perché violano gravemente le norme nazionali, europee ed internazionali”.